alejandro quincoces
Alejandro Quincoces nasce a Bilbao nel 1951. Vive e lavora a Arciniega, nei pressi di Bilbao. Lavora per più di vent’anni nel mondo della pubblicità, nutrendo contemporaneamente una profonda passione per la pittura, alla quale può inizialmente dedicarsi solo nei ritagli di tempo ma che ben presto diventa la sua principale occupazione. Dal 1991 abbandona la pubblicità e porta a compimento gli Studi all'Accademia di Belle Arti dei Paesi Baschi. Ottiene più di cento premi di pittura in Spagna, tra i quali il premio più prestigioso di Spagna legato all’Espozione Nazionale di Arti Plastiche di Valdepenas. I temi riguardano la quotidianità, frammenti di vita vissuti in prima persona o acquisiti attraverso i mezzi di comunicazione. L’obiettivo è quello di coinvolgere l’osservatore in un’immagine che sia sintesi condivisa di sentimenti ed espressioni dalla quale emerge un messaggio riguardo la relatività del tempo, la fugacità della vita e la inevitabile implicazione sociale. Tra gli ultimi temi affrontati compaiono alcuni riferimenti ad avvenimenti di attualità appresi attraverso i mezzi di comunicazione: disastri ecologici e nucleari (Fukushima), incendi, ecc. Sebbene l’autore affronti di tanto in tanto il tema della figura e del ritratto, protagonista assoluto nel suo lavoro rimane il paesaggio, in particolare quello urbano, La periferia di Bilbao, rappresentata come luogo di solitudine, è avvolta da una sottile foschia grigia che sembra posarsi su fabbriche ormai stanche e pressoché dismesse. La frenetica New York è invece rappresentata con forti contrasti di neri e di bianchi spezzati da improvvise piccole macchie di colore, il rosso dei semafori, il giallo dei taxi; la skyline di Manhattan si alterna a vedute periferiche di edifici in costruzione e agli innumerevoli snodi autostradali che con intrecci di sopraelevate, sottopassaggi e ponti conducono al cuore della città. Strade e autostrade sono rappresentate come elementi viventi: sembrano avere un carattere lirico espresso dal transito frenetico dei veicoli, il continuo andare e venire che determina il ritmo della vita moderna, la fugacità del momento.